Lotta tumore al seno: voglio vedere tutto rosa. Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione, facciamo in modo che il controllo diventi una nostra buona abitudine
Lotta tumore al seno: voglio vedere tutto rosa
È ottobre il mese che dal 1989 si tinge di rosa per ricordare a noi donne di ogni età quanto sia importante prenderci cura di noi stesse anche – e soprattutto – attraverso la prevenzione del tumore al seno.
La Campagna Nastro Rosa ci interessa tutte da vicino. Nasce negli Stati Uniti da Evelyn Lauder ed è promossa in oltre 70 nazioni dalla Società Estéè Lauder Companies, società leader nella produzione di prodotti di bellezza, in Italia è coadiuvata e supportata dalla LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori).
L’obiettivo della campagna è da sempre la sensibilizzazione di un numero sempre maggiore di donne circa l’importanza della prevenzione intesa sia in riferimento a uno stile di vita sano, sia e soprattutto come diagnosi precoce dei tumori della mammella.
Grandi e tanti i passi avanti fatti dalla ricerca in questi anni, così come quelli fatti grazie a questa campagna informativa, conoscitiva e preventiva che con la sua diffusione porta all’attenzione delle donne un problema che ancora oggi è troppo spesso sottostimato e sottovalutato fino al momento in cui, purtroppo, diviene grave.
È importantissimo sapere e ricordare che il tumore al seno, se scoperto nella cosiddetta fase preclinica, ovvero quando misura meno di un centimetro, ha un’elevata probabilità di guarigione (sino al 90%) e può essere trattato con interventi chirurgici conservativi che non provocano sensibili danni estetici alla donna. Soprattutto è importante sottolineare che sono più alte le possibilità di avere salva la vita. Sono risultati impensabili fino 30 anni fa, quando il tumore al seno era considerato una malattia incurabile.
Allora, come fare? Innanzitutto non si deve avere paura: non temete quello che potrebbe essere il risultato di una visita o di un esame specialistico. Sovente, parlando tra donne, mi accorgo di quanto ancora la paura del mostro chiamato tumore possa bloccare le persone al punto da portarle a rifiutare semplici visite mediche ed esami diagnostici.
Sembra paradossale ma la paura, insieme alla scarsa conoscenza dei mezzi e alla disinformazione su chi e come ottenere aiuto, sono ancora oggi il terreno più fertile per questo genere di male.
L’età in cui la malattia si manifesta sta cambiando: l’incidenza tra le giovani donne, di età compresa tra i 25 e i 44 anni, è in forte aumento, e questo proprio perché queste ultime non appartengono a quella fascia di età in cui si è solite sottoporsi a screening preventivi. Sta a noi essere ancora una volta in anticipo, rivolgerci a un medico specializzato in senologia e seguire le semplici regole cui ci indirizzerà ed eseguire gli esami che, a seconda dei casi, riterrà siano opportuni.
Per tutto il mese di ottobre i circa 400 Punti prevenzione delle 106 Sezioni LILT offrono visite senologiche e controlli diagnostici clinico-strumentali nei loro ambulatori, organizzano conferenze e dibattiti, distribuiscono materiale informativo e illustrativo e mettono in atto iniziative volte a responsabilizzare sempre più le donne su questa problematica. In Campania qui gli ambulatori LILT.
Siamo sempre pronte per nostra natura a prenderci cura di chi ci è vicino, di chi ci è compagno, marito, figlio, fratello… Una volta all’anno facciamo sì che diventi una buona abitudine, una piacevole abitudine, prenderci cura di noi, così potremo continuare a prenderci cura degli altri.
Le città si tingono di rosa, sia nastro rosa per tutte!