Viaggio in Sicilia. Da Napoli a Catania: cosa vedere in poche ore
Viaggio in Sicilia. Da Napoli a Catania: cosa vedere in poche ore
Questo viaggio – che è un po’ insolito – ha una premessa. Io qui, in questa magica terra, ci sono nata ed ho vissuto fino all’adolescenza. Qui la mia speciale compagna di viaggio ha vissuto anni felici; qui ho deciso di portarla per festeggiare le sue 70 primavere; qui dove sono sicura trascorreremo giornate piene di energia e di sole; qui, in Sicilia…io e la mia speciale compagna di viaggio: la mia mamma!
Le comunico che c’è un volo Napoli-Catania che ci attende: penso di doverla convincere, ma lei è già elettrizzata, si parte!
Lasciati a casa i mariti decidiamo che questa avventura sarà soltanto nostra!
In radio canta Irene Grandi….Prima di partire per un lungo viaggio
Amo organizzare sorprese e viaggi e mi sento, quindi, radiosa e felice. Il viaggio sarà breve ma intenso – tre le tappe che ci concederemo tra Catania, Enna e Marina di Ragusa.
Io che conosco la mia isola so bene che per poterla godere in pieno e vivere a 360° il mezzo migliore è quello di avere a disposizione un’auto e così mi sono organizzata prenotando on-line una vettura e, quindi, al nostro arrivo troveremo ad accoglierci il servizio navetta del Rent a Car Catania – i professionisti a cui mi sono rivolta – che ci condurrà all’ auto noleggiata per i 4 giorni di viaggio. Mi sento già immersa nell’avventura.
Il volo dura meno di 50 minuti, un attimo trascorso sorvolando il mare e passiamo dalle pendici del Vesuvio alla spettacolare visione del “Mungibeddu” – l’Etna – padrone incontrastato della piana di Catania.
Il cuore batte forte, siamo a terra. Appena fuori ci accoglie uno splendido cielo color azzurrone, un sole brillante, l’aria piacevolmente calda: la Sicilia ci accoglie in tutto il suo splendore.
Catania, finalmente! Per me ha sempre voluto dire “arrivare in Sicilia”. Negli ultimi anni io ho avuto modo di conoscerla – anche e, soprattutto, grazie ad amici che si sono messi alla prova in qualità di Cicerone della città – mentre mia mamma non la vede da anni: sicuramente è questa l’occasione giusta.
Decidiamo di girare un po’ per la “città del sole” per poterla sentire completamente nostra e farci accogliere come sa fare.
Ci addentriamo nelle stradine adiacenti il centro trafficate per l’ora di punta, chiassose ma, soprattutto, profumate di buon cibo in preparazione nelle decine di micro-ristoranti, bar tavola calda che sono tipiche della Sicilia e dei luoghi in cui – da sempre – esiste lo street-food.
Stuzzicate da cotanti profumi abbiamo fame!
Ci dirigiamo verso la zona della Marina, il nostro primo pranzetto siculo sarà qui al ristorante “Sicilia in Bocca alla Marina”; ci sono stata tempo fa e si è rivelato un’ottima scoperta, ci torno volentieri e conferma tutte le promesse della prima volta.
Adesso che abbiamo soddisfatto gola e palato è tempo di dedicarci all’arte, basta guardarsi intorno e si respira cultura, si respira magia. La mia idea è quella di goderci con assoluta calma il centro storico.
Ci dirigiamo attraverso Porta “Uzeda”…pochi passi e dalla marina siamo nel cuore di Catania.
L’effetto magico è sorprendente, sempre!
Ci si ritrova nel grande spazio della piazza, sotto un cielo luminosissimo e lo sguardo è rapito e perso: non si sa cosa guardare.
La piazza del Duomo è il luogo, per me, più magico di Catania, il posto in cui senti, di questa città, tutta l’energia ed il luogo in cui trovi gli elementi sacri e profani della città. Qui confluiscono le strade importanti di Catania; entrarci da Porta Uzeda regala davvero un attimo di fascinazione. Consiglio – potendo – di vedere questa piazza di notte, la magia è unica!
“…Le grandi piazze, il barocco in fiore, gli angoli spagnoli, tra neri gioielli di lava strade di irresistibile fascino, grandiosità e segreti grovigli invitanti di piccole strade. Che meraviglia! Me ne innamoravo col passar dei minuti….” Queste sono le parole utilizzate da Marilena Monti – artista siciliana – nel descrivere Catania tra le pagine del suo libro “L’isola Signora”. Queste le parole più affini al mio sentire nel guardare, vivere e percepire la città.
Siamo sotto “ ‘u liotru”, l’ elefante simbolo della città. Scegliamo il centro della piazza del Duomo, per poterla ammirare in tutta la sua magnificenza, a perdifiato, volgendo lo sguardo tutt’intorno a noi.
Per goderci al massimo il centro e la splendida giornata optiamo per il tour in bus scoperto che parte proprio da qui con Katane live city tour e che ci conduce alla scoperta di questa perla di rara bellezza.
Sulle note di This is what you are canta Mario Biondi Mario Biondi e questa io la dedico a Catania!
https://www.youtube.com/watch?v=8Tc_hj-osEo
Vento tra i capelli, profumo di salsedine e di sole sfrecciamo tra le vie del centro storico, sul mare, Ognina, ed ancora verso gli scogli di San Giovanni li Cuti – il borgo di mare in città – ed il tempo scorre piacevole, si assapora felicità!
Vediamo Palazzo Biscari, gattopardesco nel suo essere elegante e maestoso, simbolo della Sicilia “imperiale” di cui spesso ci dimentichiamo e che in realtà poco conosciamo. Quando lo guardo mi piace immaginarlo com’era, con l’acqua del mare, lo Ionio, che ne lambiva la parte che si affaccia verso il mare.
In sequenza la fontana che rappresenta il Ratto di Proserpina, le strade ampie ed i lidi sul mare, poi la via Etnea che attraversa la città; Villa Bellini un bosco nel cuore della città di Catania; regala un attimo di pausa, di ristoro tra le tante specie vegetali. Un’oasi perfetta in città.
Non siamo salite sull’Etna, ma la sensazione di essere parte delle pendici del vulcano più alto d’Europa, un vulcano attivo, è netta, c’è sempre, incute rispetto.
Un “monte Olimpo”, questo è ciò che sembra osservandolo soprattutto in lontananza, quando lo si può ammirare in tutto la sua grandezza (da Taormina, ad esempio), un monte divino la cui sommità è spesso avvolta da una nube di vapori emessi dal cratere.
Siamo completamente rapite dagli stili architettonici, dagli aneddoti che vengono raccontati durante il giro turistico e sogniamo un bel po’.
Scese dal bus, imprescindibile la visita del Duomo, il tempio sacro di Sant’Agata “la Santuzza” patrona della città e dei suoi abitanti.
Vengo colpita dalla luce all’interno dell’edificio. Nel primo pomeriggio la luminosità del cielo risplendeva anche tra le mura di questa immensa chiesa e le regalava un tocco di ulteriore spiritualità.
Riposa qui il compositore Vincenzo Bellini che tanto lustro diede alla città con le sue opere; l’iscrizione sulla lapide della tomba commuove: “Ah! non credea mirarti / Sì presto estinto, o fiore”, incipit della sua “La sonnambula”.
Dopo la visita del Duomo ci deliziamo con caffè e dolcetti siciliani sedute ad uno dei caffè che si affacciano sulla piazza. E’ tempo di un ultimo sguardo “ ‘u linzolu” come viene chiamata la fontana dell’Amenano per la particolarità che l’acqua di questa fonte – che scorre nel sottosuolo della città e sgorga in Piazza del Duomo – “sfocia” come un bianco lenzuolo. Regala refrigerio al solo guardarla. Bellissima.
Siamo quasi al tramonto, è tempo di pensare alla nostra prossima tappa del viaggio; tempo di accomiatarci da questo splendore non senza il desiderio, sin da ora, di tornarci presto.
Catania ed i suoi abitanti sono per me come fuochi d’artificio: colorati, vivaci, scoppiettanti, in festa. E’ così che li porto nel cuore!
Lasciamo Catania sulle note di “Casta diva” tratto dall’opera “Norma” di Vincenzo Bellini